Una videoteca della memoria

La ricerca del tempo perduto in un progetto culturale

 

ULASSAI.  Dal passato possono giungere grandi insegnamenti, ma anche la vera identità di una popolazione. A questo punto va collegata “La ricerca del tempo perduto. La videoteca della memoria”. Questa è la nuova interessante iniziativa proposta dalla locale associazione culturale “Sa perda ’e su entu”, che ha già attivato, da diverso tempo, un progetto di documentazione filmata e di recupero della memoria storica del paese della vallata del Pardu.  Si tratta di un’operazione veramente lodevole, che serve soprattutto al recupero della storia e dell’identità del piccolo centro della vallata del Pardu, da sempre molto attento alle iniziative di forte spessore culturale.  «Vecchi filmati realizzati negli anni Ottanta e Novanta nelle piazze del paese - spiega il presidente di “Sa perda ’e su entu”, Giuseppe Cabizzosu, che è anche il bibliotecario comunale ulassese - sono stati recuperati, adattati e montati con gusto in un quadro di vita di gande fascino e interesse».  Con questa nuova iniziativa, l’associazione culturale vuole dare il suo piccolo contributo per cercare di recuperare e - almeno nei fotogrammi - salvaguardare parte di quell’enrome esperienza sociale e culturale che con acume e lungimiranza, è stata ripresa e preservata.  «Un video musicato e ovviamente girato in limba, di circa un’ora - prosegue Giuseppe Cabizzosu - documenta i racconti di numerosi anziani che, riuniti ai piedi dell’arco di Barigau, a Ulassai (luogo tradizionale di incontro del paese), ripercorrono, con un pizzico di nostalgia, i loro ricordi di fanciulli».  «Narrano anche anedotti, recitano poesie ancora impresse nella loro memoria, ripercorrono i fatti e gli episodi più salienti del vecchio secolo e della loro infanzia, analizzando gli eventi più significativi e che maggiore influenza hanno avuto nella storia di Ulassai, dell’Ogliastra e dell’intera Sardegna».  Il video è solo il primo volume di una lunga serie di documentari (“La videoteca della memoria”) che l’associazione “Sa perda ’e su entu” ha intenzione di produrre e recuperare, contribuendo così a salvare l’antica memoria e identità del paese. Un impegno che deve essere aiutato anche da tutte le istituzioni. (l.cu.)